In questo particolare momento storico, fare la raccolta differenziata non è più solo un volere, ma anche un dovere etico-morale. Perché questa porti i giusti frutti, però, deve essere fatta correttamente. È importante, dunque, che quando gettiamo l’immondizia stiamo attenti ai codici di riciclaggio presenti sulle confezioni. E.C.S vi spiega i simboli e i loro significati.

 

Il nastro di Moebius

Questo nastro è il simbolo del riciclaggio ed è il logo internazionale che indica la riciclabilità di carta e cartone. È stato creato nel 1971 da Gary Anderson: apponeva tale simbolo sui cartoni per far capire che fossero riciclabili. Tale contrassegno deve essere apposto sulle confezioni composte per almeno il 50% da cellulosa.

 

Codice di riciclaggio: triangolo frecce

Si tratta di una variante del nastro di Moebius costituita da 3 frecce di colore nero che formano un triangolo. All’interno del triangolo viene indicato un numero da 1 a 6. Tale numero indica un preciso codice di riciclaggio atto a individuare la giusta tipologia di plastica. Se il numero che compare è il 7 allora il prodotto non è riciclabile e deve essere buttato nell’indifferenziato. Quando, invece, troviamo le sigle PET, PE, PS, PP, PVC allora queste indicano il tipo di materiale.

 

Esagono

Tra i codici di riciclaggio “l’esagono” compare generalmente su bottiglie e contenitori di liquidi. Al suo interno sono presenti delle sigle diverse. Se la sigla è AL o ACC, il prodotto deve essere gettato insieme alle lattine. Se la sigla è VE, allora indica il vetro. Se il marchio CA, allora possono essere buttati nella carta.

 

Cestino dei rifiuti

Se sul contenitore c’è la figura dell’uomo che getta un rifiuto nel cestino, significa che quel materiale non va disperso nell’ambiente. Non dobbiamo lasciarla in giro se non è possibile gettarla.

 

Questi sono i simboli più comuni presenti sulle confezioni che usiamo nella quotidianità. Prima di gettare qualcosa, verifica la compatibilità. ECS è a tua disposizione per eventuali dubbi o approfondimenti.

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